Rosso, buono.
(Antonio Albanese – in “Non c’è problema ” 2003)
Se chi ci legge non ama il vino non troverà qui spunti per farlo, è un post per iniziati.
Come si fa con gli amici diamo solo consigli, anzi vi elenchiamo dei vini ottimi, il vostro gusto e il portafoglio faranno il resto.
A mali estremi, bevi e rimedi
Pur sapendo che il vino è co-protagonista anche dei momenti gioiosi della nostra vita, abbiamo scelto di iniziare con quelli meno felici per mantenere la “liason” con il titolo. Quante volte di fronte alle intemperie dell’umana condizione, ci siamo confortati con la compagnia del nostro spiritoso, antichissimo e colorato amico, il vino.
Quando il partner con cui avevate comprato casa in cooperativa vi ha tradito con l’ex; quella volta che avete cambiato lavoro dopo 8 anni e la nuova società ha chiuso dopo 6 mesi e ancora quella volta che lui giocava a calcetto il giovedì sera, ma con una squadra femminile. Vi suonano familiari questi esempi? Bene allora siete dei nostri. E cosa avete fatto in quelle occasioni brutte tristi e senza via di uscita?
Lo sappiamo cosa avete fatto. In questi momenti bere qualcosa è televisivamente, socialmente e umanamente ammesso.
Ma perché facciamo tutti così? Oltre l’ovvio stordimento dell’alcol che ci consente di traghettarci oltre, almeno oltre quel momento, perché da che il mondo è mondo bere un buon vino è consolatorio e confortante.
Se la classe non è acqua, non sarà che è vino?
Ma c’è modo e modo di consolarsi ed occorre fare prima un distinguo, tra chi affoga il momento con la prima cosa che capita e chi invece, sceglie una buona bottiglia, due buoni amici (allora ne servono tre di bottiglie) e si appresta a “passà ‘a nuttata”.
Perché questo distinguo? Perché scegliere il vino è un gesto di vita, anche in questi momenti bui.
Perché la storia del vino va di pari passo a quella dell’uomo, perché non è facile farlo bene, perché ogni anno è diverso e perché se non lo fai invecchiare bene si innervosisce e diventa aceto.
Vellutato, signorile, nobile e lavorato è il miglior compagno nostro e dei nostri perché ha storia come noi, ha bisogno di respirare come noi.
E quindi?
Di filosofia e sentimentalismi per bere buon vino ne abbiamo sciorinati parecchi quindi ora vi proponiamo una nostra selezione che abbiamo assaggiato quasi tutta (il limite era non oltre gli 80 euro a bottiglia).
Siamo certi che troverete qualcosa di vostro gradimento, ma fidatevi farete una gran figura a regalare questi vini anche all’appassionato sommelier.