La più grande festa di tutte le confessioni cristiane ha origini ben più antiche sulle quali, come in molti altri casi, il cristianesimo si è sovrapposto
Dopo freddo e stenti…
In tutto il nostro emisfero si festeggia dalla notte dei tempi il passaggio dall’inverno alla primavera, dallo sterile freddo alla rigogliosa e fertile rinascita della natura e dei raccolti.
Le origini pagane della Pasqua risalgono a riti germanici in favore di Eostre dea della fertilità e cadeva in occasione dell’equinozio di primavera ossia quando sia il giorno che la notte hanno durata identica.
Tale tradizione si diffuse poi a seguito delle invasioni germaniche in tutta l’odierna Europa.
...fai festa e non ti penti
Quando sopravvivere agli inverni non era certo agevole come oggi, il ritorno alle ricchezze della natura ed a climi miti era motivo di grande gioia. A sottolineare la natura di festa della fertilità generatrice di nuova vita si celebravano riti che prevedevano l’unione sessuale.
Così, per fare festa come si deve.
Da tanta devozione alla vita nascono i simboli tipici tra cui la lepre (specie prolifica) e l’uovo, da sempre simbolo di origine della vita. Entrambi considerati di buon auspicio.
Con l’avvento del Cristianesimo la festa viene a cadere con la prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. E si aggiungono altri simboli e significati, che tutti più o meno in Italia consociamo.
Vecchie tradizioni resistono
Ma le tradizioni sono dure a morire ed ancora oggi nei vari paesi ne resistono di antiche eccone alcune interessanti.
In Inghilterra si celebra il Giovedì Santo con il Royal Maundy Gift. Il giorno della carità in cui la Regina in persona dona ai meno abbienti borse di denaro presso l’Abbazia di Westminster.
Il giorno di Pasqua si pratica l’usanza del “Egg rolling” ossia far rotolare delle uova vere su un prato o su strada senza romperle. Le uova rotolanti simboleggiano le rocce del sepolcro di Gesù che si spostarono prima della resurrezione (Rolling Stones?).
In Germania il simbolo più diffuso della Pasqua è il coniglio con cui addobbano case e città. Ma la tradizione più antica e forte resta quella, in particolare nel nord, dei Fuochi di Pasqua.
Si tratta di falò accesi con metodi arcaici (acciarino, lente o strofinamento di legni) con i cui tizzoni vengono accesi ceri e le cui ceneri sono sparse l’indomani nei campi dai contadini per propiziare un buon raccolto.
In Svezia si festeggia in modo simile al noto Halloween anglosassone. I bambini, travestiti da streghe, girano per le strade chiedendo case caramelle o monete. Tradizione che è retaggio dell’epoca medioevale in cui si credeva che le streghe ritornassero in volo, prima della Pasqua, ad una montagna per riunirsi con il diavolo.
Insomma, da qualunque punto di vista – religioso, pagano, antico o moderno – la Pasqua è comunque una festa della vita e della natura che riprende maestosa il suo ciclo esplodendo in abbondanza e colori.
Ancora oggi si festeggia regalando uova di cioccolato o con pranzi curatissimi nei quali non mancano mai le uova come pietanza.
E, in effetti, tutti noi da un piccolo uovo proveniamo…