Tra i regali più gettonati durante le feste natalizie ci sono i cesti confezionati: una soluzione che unisce l’utile al dilettevole. Troppo spesso però si sottovaluta la qualità dei prodotti, con il rischio di spendere cifre considerevoli facendo pessime figure e ritrovando sulla tavola cibi poco salutari.
Cesti natalizi: meglio puntare sulla qualità piuttosto che la quantità
Natale è ormai una festa che fa dell’abbondanza un simbolo che entra in contrasto con il suo reale significato religioso. Un esempio sono i classici cesti natalizi che il più delle volte rappresentano un concentrato di cibi grassi, con alto contenuto di zuccheri e di qualità discutibile. Restano una pratica ed apprezzata idea regalo solo qualora vengano confezionati con intelligenza e scrupolo. La soluzione migliore è il fai da te, ovvero acquistare un cesto e riempirlo con alimenti selezionati. Per non sbagliare basta seguire la filosofia less is more, ovvero pochi prodotti ma buoni piuttosto che una scadente abbondanza.
Supermercati e negozi specializzati sono ricchi di primizie e prelibatezze come una buona bottiglia di vino DOC o DOCG, olio extra vergine di oliva IGP, pasta e riso di qualità, legumi secchi provenienti da rinomate località del nostro Paese, miele e confetture artigianali e senza dimenticare uno squisito salmone affumicato ma rigorosamente pescato in cattività.
Salmone affumicato: un cibo molto spesso presente nei cesti natalizi
Datteri, frutta secca, torrone, panettone e spumante sono i prodotti che solitamente non mancano in un cesto natalizio. Un altro alimento molto usato è il salmone: una vera prelibatezza ma che necessita attenzione nella scelta. La maggior parte dei prodotti in commercio derivano dalla lavorazione di pesci cresciuti in allevamento, mentre è molto più raro e costoso il salmone pescato selvaggio.
La differenza tra le due tipologie è sostanziale: un salmone allevato è molto più grande e grasso, con un sapore standardizzato e con il classico colore rosato dei filetti ottenuto grazie a particolari mangimi. Un esemplare selvaggio è libero di nuotare in mare aperto, di risalire i fiumi e ha la carne più magra e saporita con una colorazione che deriva dalla dieta ricca di crostacei. Il salmone si divide in due grosse famiglie: quello Atlantico e quello del Pacifico. Tra le specie selvagge più pregiate c’è il salmone reale pescato in Alaska. Anche pesci cresciuti in Scozia ed Irlanda, grazie ad acque molto ossigenate, offrono un’ottima qualità e sono migliori dei prodotti norvegesi.
Alla fine, per mettere un eccellente salmone affumicato in un cesto natalizio, sarebbe opportuno puntare su un esemplare selvaggio. Disponendo solo di pesce d’allevamento, è meglio scegliere quello scozzese, ricordandosi di controllare l’uniformità del colore che è indice di una corretta alimentazione.