Come sempre, con l’arrivo di dicembre, anche i più restii finiscono col respirare una magica atmosfera natalizia: panettone, pandoro, alberi di Natale e luci in tutta la città rendono il periodo tra i più belli e particolari dell’intero anno.
Ma quali sono le tradizioni del Natale a cui è impossibile rinunciare? Diciamocelo, ce ne sono tantissime e per tutti i gusti. In questo approfondimento, però, puntiamo la lente d’ingrandimento su una in particolare: parliamo dei graditissimi cesti natalizi.
L’origine dei cesti natalizi: uno sguardo al passato
La storia dei cesti affonda le sue radici in un lontanissimo passato, quello dell’Antica Roma.
Oggi come ieri, dunque, i cesti natalizi sono tra i regali più graditi dagli italiani, a tal punto che, secondo un report della Coldiretti, gli italiani spendono quasi 10 milioni per acquistarli. Un business storico, a ben dire, se pensiamo che i cesti natalizi traggono la loro origine dalle feste religiose pagane durante il solstizio d’inverno. Il riferimento è nello specifico alle feste dei Saturnalia (217 a.C.), durante le quali gli antichi romani si scambiavano dei cesti, allora chiamati “sportule” e contenenti cibo e alloro, olive e fichi, realizzati mediante un elaborato intreccio delle foglie di sparto, molto resistenti.
Le feste dei Saturnalia celebravano il Dio Saturno e lo scambio delle vivande era finalizzato ad onorare la divinità, partendo dal 17 sino al 23 dicembre, compreso il giorno del solstizio d’inverno (21 o 22 dicembre). La speranza era, grazie a Saturno, di garantire raccolti ricchi e propizi.
Dal paganesimo al cristianesimo
Anche altre divinità venivano celebrate dai romani, sebbene col passare dei secoli si faceva sempre più forte, soprattutto in occasione dell’inizio dell’inverno, il desiderio di confluire i culti solari in un unico Dio, il Sol Invictus, festeggiato il 25 dicembre. Giunto il momento del culto cristiano, dunque, a non mancare furono i conflitti innescati dalle tradizioni pagane; progressivamente, con l’accrescere della nuova fede, il Sol Invictus celebrato il 25 dicembre fu sostituito con il culto di Gesù Cristo.
Numerosi sono i documenti storici che attestano tale passaggio e sappiamo che fu l’Imperatore Costantino ad ufficializzare la festa cristiana del Natale, nel 330. Poi fu Papa Giulio I, nel 337, ad associare ufficialmente la festa alla Chiesa Cattolica.
E l’usanza di scambiarsi doni e cesti? Divinità a parte, il dono ha conservato quello spirito ben augurante iniziale, passando incolume attraverso i secoli (e gli editti).
Cesto natalizio oggi: perché è sempre una buona idea
Torniamo al presente. Sentir suonare alla porta e vedere recapitato un cesto natalizio rende sempre felici: il buon cibo è un regalo apprezzato! Non resta, quindi, che scegliere il cesto giusto, cercando di indovinare i gusti di chi lo riceve.
Perché quindi non rivolgersi a un esperto come Bennati? Da ben tre generazioni e più di 37 anni, i cesti di Bennati rendono ancor più magico il Natale, garantendo abbondanza, qualità e, non ultimo, un prezzo accessibile.
I classici panettone e pandoro insieme a salumi, sott’oli e dolciumi tipici della tradizione gastronomica italiana soddisfano un po’ tutti; non manca, poi, un’attenta selezione di bollicine e vini, per brindare al nuovo anno con gusto e raffinatezza.
Ma c’è di più: con l’acquisto di un cesto di Bennati si contribuisce alla donazione annuale per il Banco Alimentare, che aiuta i più bisognosi in tutta Italia.
Scegliere il cesto giusto, poi, è semplice, grazie a un dettagliato catalogo online e alle spedizioni puntuali in ogni parte d’Europa. Radici profonde, quindi, quelle dei cesti natalizi, ma anche ali grandi per spiccare il volo, nel tempo e nello spazio, per raggiungere chiunque voglia rendere un po’ più speciali i doni di Natale!